Nel 1876 un giovane salumiere di Bologna, Giuseppe Vaccari (la sua bottega si affacciava su Piazza Maggiore, vicino al famoso fittone simbolo della Goliardia universitaria bolognese) capisce che è necessario ridare vita alla Compagnia dei Salaroli.
Dopo l’Unità d’Italia, Bologna è una fiorente città in cui l’industria salumiera è un’eccellenza. Nella città di Bologna c’erano circa 70 fabbriche di mortadella e oltre 200 salumerie con laboratorio di produzione: circa 10mila persone lavoravano nella cultura del maiale. Vaccari intuisce che il settore ha nuovamente bisogno di unirsi in una corporazione: con l’aiuto di Ludovico Berti, avvocato e consigliere comunale, aggrega i principali industriali salumieri della città. Nasce nel 1876, con nome pomposamente risorgimentale, la Società di Mutuo Soccorso tra Salsamentari ed industrie affini.
Nel primo consiglio direttivo erano i nomi più importanti della salumeria bolognese: Lanzarini, Nanni, Colombini, Forni, Zappoli, proprietari di mortadellifici che già esportavano il nome di Bologna e della sua gastronomia in tutto il mondo.
I salumieri bolognesi di fine Ottocento erano grandi innovatori, in tutto il processo produttivo e commerciale.
Alessandro Forni era proprietario di un mortadellificio in zona Corticella. Fu il primo a brevettare la scatola di piombo a tenuta stagna (dove oggi si commercializza il tonno in scatola, ad esempio) per esportare le mortadelle negli Stati Uniti.
Questa intuizione condusse ad un’altra, ancora oggi fondamentale per la vendita degli insaccati in salumeria: nel 1875 Forni ispirò un giovane meccanico a produrre il primo esemplare di affettatrice. Grazie a questo nuovo marchingegno il Forni poteva inscatolare mortadella affettata fine e spedirla in tutta il mondo. L’affettatrice dunque non è stata inventata in Olanda da Berkel, ma a Bologna.
I Salsamentari di fine Ottocento furono grandi geni della comunicazione commerciale, del marketing e della pubblicità. Sempre a Forni si deve l’invenzione del “packaging brandizzato”, cioè delle scatolette di varie forme colorate con i loghi e con le medaglie ricevute alle Esposizioni Universali.
Ma anche Ulisse Colombini e i fratelli Zappoli furono grandi innovatori nella pubblicità dei loro prodotti. Utilizzando la mano creativa di artisti grafici e disegnatori dell’epoca, oggi conserviamo splendide locandine in stile liberty in cui l’ironia tipicamente bolognese si unisce all’eleganza dell’epoca. Le nuove tecnologie di produzione portavano la mortadella al grande pubblico e la pubblicità ne faceva un vanto della gastronomia bolognese.
La Società di Mutuo Soccorso tra Salsamentari ancora oggi è attiva nella città di Bologna: la Salumeria Simoni mostra con orgoglio l’appartenenza al glorioso sodalizio dei Salsamentari esponendo copia del gonfalone in vetrina.
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