Comunità di Bologna

sabato 26 luglio 2014

L’azienda agricola “I Cappucci” sorge nella zona collinare di Borgonuovo di Sasso Marconi

L’azienda agricola “I Cappucci” sorge nella zona collinare di Borgonuovo di Sasso Marconi e più precisamente sulle “Colline Marconiane” in prossimità del Mausoleo eretto a memoria di Guglielmo Marconi.
La proprietà si tramanda di padre in figlio sin dal 1896 ed ora si è arrivati alla quinta generazione presente in azienda. “I Cappucci” si estendono su una superficie di Ha.18.30 di cui 7 ettari circa investiti a vigneto specializzato. Il terreno di buona fertilità di natura argillo- calcarea con struttura fine, sufficientemente compatta e particolarmente vocato alla vitivinicultura di pregio. La vite nelle varie forme di allevamento è sempre stata presente nella attività aziendale, dagli anni 60 in poi, la coltura ha via via assunto sempre più una determinante importanza economica. I primi imbottigliamenti ad indirizzo commerciale risalgono al 1970 mentre nel 1980 si è provveduto alla ristrutturazione del fabbricato rurale ivi compeso le cantine che occupano tutto il seminterrato. I vini prodotti sono per la quasi totalità a Denominazione di Origine Controllata ed anche la grappa è ottenuta con le vinacce di uve Pignoletto a D.O.C. dei Colli Bolognesi prodotti in azienda.


Azienda Agricola I CAPPUCCI
Vini D.O.C. dei Colli Bolognesi
via Moglio, 44 Sasso Marconi 40044 (BO) tel/fax 051-846745
cell. 338-9181041
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La Macelleria “F.lli Onofri” aveva partecipato al progetto Bologna Capitale del Gusto


La Macelleria “F.lli Onofri” aveva partecipato al progetto Bologna Capitale del Gusto
dimostrando come un artigiano possa rinnovarsi per rimanere al passo coi tempi senza tralasciare l’attenzione e la cura per la qualità
 
Ulisse Onofri, attuale proprietario della omonima macelleria di Via Albani 15 di Bologna, ci spiega come sia cambiato l’assetto del suo negozio proprio sulla base dei cambiamenti e delle abitudini della clientela. Sono suo padre e suo zio che, in società nel 1971, aprono questo negozio pensando addirittura di ridurre la metratura dello stesso perché troppo ampio, mentre oggi, spiega Ulisse “il lungo bancone si presta perfettamente alla grande varietà di prodotti pronti a cuocere che preparano artigianalmente ogni mattina”. Preparano più di 40 soluzioni semi lavorate, caratterizzate da carni selezionate, forme diverse, condite e aromatizzati con spezie e verdure differenti. Hanno frequentato corsi specializzati per offrire i migliori prodotti nutrizionalmente equilibrati, cromaticamente efficaci e soprattutto cucinabili in non più di quindici minuti. E’ una lotta continua alla ricerca di prodotti appetibili da proporre ogni giorno con cura e attenzione al cliente per evitare di venire travolti dai grandi numeri dei Supermercati. Passione, professionalità, grande qualità delle materie prime e anche un po’ di fantasia sono i talenti di questi macellai che sapientemente consigliano i loro clienti anche su modi e tempi di cottura ben coscienti che i prodotti tipici ormai si vendono solo per le grandi occasioni come Natale e Pasqua e che sempre più spesso si fa la spesa una volta alla settimana (sfruttando il congelatore) per risparmiare tempo. Cambia il modo di cucinare e di fare la spesa tanto da costringere gli artigiani ad adattarsi a ritmi nuovi e a nuove proposte.
 
 
 
Pubblicato da alberto paccagnella alle 22:53 Nessun commento:
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Un salto all'Antica Trattoria Padelle d'Oro di Bologna

Una tappa per gli amanti del buon mangiare a Bologna è sicuramente la Trattoria Padelle d'Oro.
"Locale caratteristico, arredato in modo particolare, con veranda, servizio ben curato, specialità minestre, ma molto appetitosi anche i secondi."

Via Delle Fonti, 45/b
Comune: Bologna 

 Telefono: 051703462



Bologna Capitale del Gusto sbarca al Navile

 
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martedì 22 luglio 2014

Storia della Salsamentari



Nel 1876 un giovane salumiere di Bologna, Giuseppe Vaccari (la sua bottega si affacciava su Piazza Maggiore, vicino al famoso fittone simbolo della Goliardia universitaria bolognese) capisce che è necessario ridare vita alla Compagnia dei Salaroli.
Dopo l’Unità d’Italia, Bologna è una fiorente città in cui l’industria salumiera è un’eccellenza. Nella città di Bologna c’erano circa 70 fabbriche di mortadella e oltre 200 salumerie con laboratorio di produzione: circa 10mila persone lavoravano nella cultura del maiale. Vaccari intuisce che il settore ha nuovamente bisogno di unirsi in una corporazione: con l’aiuto di Ludovico Berti, avvocato e consigliere comunale, aggrega i principali industriali salumieri della città. Nasce nel 1876, con nome pomposamente risorgimentale, la Società di Mutuo Soccorso tra Salsamentari ed industrie affini.
Nel primo consiglio direttivo erano i nomi più importanti della salumeria bolognese: Lanzarini, Nanni, Colombini, Forni, Zappoli, proprietari di mortadellifici che già esportavano il nome di Bologna e della sua gastronomia in tutto il mondo.
I salumieri bolognesi di fine Ottocento erano grandi innovatori, in tutto il processo produttivo e commerciale.
Alessandro Forni era proprietario di un mortadellificio in zona Corticella. Fu il primo a brevettare la scatola di piombo a tenuta stagna (dove oggi si commercializza il tonno in scatola, ad esempio) per esportare le mortadelle negli Stati Uniti.
Questa intuizione condusse ad un’altra, ancora oggi fondamentale per la vendita degli insaccati in salumeria: nel 1875 Forni ispirò un giovane meccanico a produrre il primo esemplare di affettatrice. Grazie a questo nuovo marchingegno il Forni poteva inscatolare mortadella affettata fine e spedirla in tutta il mondo. L’affettatrice dunque non è stata inventata in Olanda da Berkel, ma a Bologna.
I Salsamentari di fine Ottocento furono grandi geni della comunicazione commerciale, del marketing e della pubblicità. Sempre a Forni si deve l’invenzione del “packaging brandizzato”, cioè delle scatolette di varie forme colorate con i loghi e con le medaglie ricevute alle Esposizioni Universali.
Ma anche Ulisse Colombini e i fratelli Zappoli furono grandi innovatori nella pubblicità dei loro prodotti. Utilizzando la mano creativa di artisti grafici e disegnatori dell’epoca, oggi conserviamo splendide locandine in stile liberty in cui l’ironia tipicamente bolognese si unisce all’eleganza dell’epoca. Le nuove tecnologie di produzione portavano la mortadella al grande pubblico e la pubblicità ne faceva un vanto della gastronomia bolognese.
La Società di Mutuo Soccorso tra Salsamentari ancora oggi è attiva nella città di Bologna: la Salumeria Simoni mostra con orgoglio l’appartenenza al glorioso sodalizio dei Salsamentari esponendo copia del gonfalone in vetrina.
Pubblicato da alberto paccagnella alle 07:14 Nessun commento:
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sabato 19 luglio 2014

Riprende Bologna,Capitale del gusto


Il progetto “Bologna Capitale del Gusto” era nato con l’obiettivo di restituire ad un territorio (l’Emilia –Romagna) e ad una Città (Bologna) una legittima funzione di Capitale del Gusto, che gli è dovuta anche perché patria dell’autentico legislatore della sapienza gastronomica italiana, Pellegrino Artusi, che sulla cucina bolognese espresse questo indiscutibile giudizio: ”Quando sentite parlare della cucina bolognese fate una riverenza, ché se la merita. È un modo di cucinare un po’ grave, se vogliamo, perché il clima così richiede; ma succulento, di buon gusto e salubre, tanto è vero che colà le longevità di ottanta e novant’anni sono più comuni che altrove”. A lui risponde Guido Piovene: “La più ricca e celebre cucina d’Italia”. Si tratta dunque di una vera e propria investitura, almeno per quanto riguarda il passato. Ma, ciò che è più significativo, Bologna può dirsi la capitale della gioia di vivere. Lasciamo per questo la parola ed Enzo Biagi: ”Dalle nostre parti vivono gli ultimi epicurei e tutto riporta ad un senso concreto dell’esistenza…. E’ certo una terra di gaudenti”. E d’altra parte, sia perché da sempre nodo di intensi scambi commerciali, sia perché sede della quasi millenaria Università, Bologna è sempre stata abituata a ricevere ospiti da ogni parte del mondo, a conoscerne e ad apprezzare le loro specialità, gastronomiche e non. Quindi tutti i paesi desiderosi di far conoscere i loro prodotti, le loro bellezze, possono trovare a Bologna un pubblico attento ed interessato.
Dopo tre fortunate edizioni ( Bologna 1, Bologna 2 e Monghidoro), l'iniziativa ha subito uno stop
informativo che, nel 2014, il nuovo Comitato Promotore intende superare, grazie alla
partecipazione dell'Associazione Internazionale Azione Borghi Europei del Gusto, dell'Associazione l'Altratavola e del network multimediale L'Italia del Gusto.

Pubblicato da alberto paccagnella alle 02:13 Nessun commento:
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