giovedì 11 aprile 2024

Borghi d'Europa e la collaborazione informativa con il Parlamento Europeo - TRESIGALLO : UN SOGNO PIETRIFICATO

 


Tresigallo, borgo di origini medioevali, situato sulla sponda sinistra del Po di Volano, nella provincia di Ferrara, un tempo strategico centro di confine fra l'Esarcato di Ravenna ed il Regno longobardo, fu il fulcro delle attività di bonifica avviate dagli Estensi durante il Cinquecento.




Palazzo Pio


Monumento particolarmente interessante di questo periodo è, ad 1 km dal centro del paese, Palazzo Pio, che conserva ancora all'interno tracce di alcuni affreschi cinquecenteschi. Fu costruito fra il 1517 ed il 1533, per volere dei Principi Pio di Savoia, che possedevano diversi fondi agricoli nella zona.


Dopo molti anni, negli anni '30 del secolo scorso, il paese viene completamente rifatto per volere dell'allora ministro dell'Agricoltura e Foreste Edmondo Rossoni, nativo di Tresigallo; vengono costruite le strade, le piazze, le grandi infrastrutture, i centri sportivi, educativi, sanitari, industriali, tutti secondo una logica urbanistica e simbolico-formale.


La nuova città è caratterizzata dallo stile architettonico ed urbanistico razionalista, applicazione su scala reale delle teorie di scuola tedesca sulla progettazione democratica della "città nuova”. Tresigallo, per la sua particolarità riconoscibile, legata ad un periodo storico preciso, ha ottenuto il riconoscimento di "Città d'arte”.

Elementi particolarmente significativi: la piazza a forma di "D", la chiesa e il porticato ricco di bassorilievi, gli incroci delle strade con gli edifici dalle facciate simmetriche.



Tresigallo la piazza centrale - Credit: Mattia Riberti,


Diversamente dalle «città nuove» create dal Regime, Tresigallo fu fornita di una dotazione di servizi pubblici di prim’ordine: la scuola del ricamo per le ragazze, l’acquedotto, l’Albergo Italia, l’albergo di lusso Domus Tua, l’asilo nido, la scuola elementare, la palestra, il teatro, la colonia sanatoriale.


A fianco la «cittadella del lavoro»: un impianto agro-industriale autarchico costituito da oltre dieci stabilimenti di trasformazione e sperimentazione dei prodotti, dalla canapa alla cellulosa.


Visitando questa città, si resta affascinati dalla policromia delle architetture razionaliste: uno sprigionarsi di colori, caldi e freddi. Un mélange cromatico che conferisce una spiritualità metafisica alla città, o, citando Le Corbusier, un “alto grado di poeticità”. Questo alternarsi di diversi colori ci proietta in una dimensione altra, in un “altrove” in stridente contrasto con i centri che di solito si incontrano percorrendo la provincia ferrarese e la Pianura Padana.




Tresigallo: Sogni


C’è una dimensione estraniante e metafisica in Tresigallo, una sorta di calma folle dovuta al fatto che il linguaggio urbanistico e architettonico non ha subìto alterazioni particolari nel tempo. Si è, dunque, irretiti dal fascino di una città nata e morta con il suo artefice, pietrificata nella sua evoluzione, bloccata al 1940.


Tresigallo rappresenta dunque una felice quanto assolutamente solitaria esperienza di architettura, uno dei pochi esempi rimasti di città di fondazione progettata a tavolino, un patrimonio di suggestioni sociali

sabato 6 aprile 2024

Borghi d'Europa e la collaborazione informativa con il Parlamento Europeo – Cadeo (Emilia Romagna, rete BELC)

 



In occasione delle Elezioni europee di giugno 2024, Borghi d'Europa e Parlamento Europeo hanno deciso di riavviare il progetto di collaborazione informativa, per promuovere la partecipazione dei cittadini dei Borghi Europei all'evento elettorale e dare una solidità internazionale alla rinnovata scelta dei 40 Borghi per il prossimo quinquennio. Borghi d'Europa sceglierà un numero cospicuo di borghi dalla rete BELC - Rete europea di consiglieri regionali e locali.

Elezioni europee

6-9 giugno 2024 Perché è importante votare

Tra il 6 e il 9 giugno 2024 milioni di europei parteciperanno a plasmare il futuro della democrazia europea in occasione delle elezioni europee.



Si tratta di un momento unico in cui tutti noi possiamo decidere collettivamente sul futuro dell'Unione europea. Votare è sempre importante, a livello locale, nazionale o europeo. È un'ottima opportunità per esprimere la tua opinione sui temi che ti stanno a cuore.



Usa il tuo voto per contribuire a cambiare il mondo in cui vivi

È facile dimenticare quante persone sono interessate dall'esito delle elezioni europee. Il Parlamento europeo adotta leggi che riguardano tutti: grandi paesi e piccole comunità, società potenti e giovani start-up, la sfera globale e quella locale.



La legislazione dell'UE affronta la maggior parte delle priorità delle persone: l'ambiente, la sicurezza, la migrazione, le politiche sociali, i diritti dei consumatori, l'economia, lo Stato di diritto e molte altre ancora. Oggi ogni tema di spicco a livello nazionale presenta anche una prospettiva europea.



Il tuo voto deciderà quali deputati al Parlamento europeo ti rappresenteranno nell'elaborazione delle nuove leggi e influenzeranno l'elezione della Commissione europea. Queste decisioni plasmeranno la tua vita quotidiana e quella di molti altri.



Usa il tuo voto per affrontare le sfide globali che ci circondano

In un mondo sempre più complesso, instabile e interconnesso, l'Unione europea si occupa di sfide globali che nessun paese dell'UE può affrontare con successo da solo. Affrontare le numerose sfide che ci troviamo davanti non è un compito semplice, e votare è il modo in cui puoi influire sulla direzione da seguire.



Usa il tuo voto per sostenere la democrazia

La democrazia non dovrebbe mai essere data per scontata. È un traguardo collettivo e una responsabilità collettiva in cui tutti noi abbiamo un ruolo da svolgere.



La democrazia inizia con le persone: siamo noi che diamo inizio al processo votando alle elezioni europee e le decisioni adottate in quel contesto influiranno sulla nostra vita. Se non partecipiamo, non abbiamo la possibilità di plasmare il futuro; ma al di là di questo, la democrazia parlamentare europea perde la sua forza e i suoi valori perdono significato.

Quante più persone votano, tanto più forte sarà la democrazia.





I giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa hanno inserito nella rete internazionale dei Borghi

Cadeo.



Cadeo (IPA: [kaˈdeo], La Cadé o Cadé in dialetto piacentino) è un comune italiano sparso di 6 009 abitanti della provincia di Piacenza in Emilia-Romagna. La sede comunale è situata nella frazione Roveleto (Ruvlé).

Situato lungo la Via Emilia Parmense, Cadeo, dista circa 15 km dal capoluogo di provincia Piacenza, 20 km dalla città di Fidenza, in provincia di Parma, e circa 25 km dalla città lombarda di Cremona.


Insieme ad Alseno, ha fatto parte dell'Unione dei Comuni della via Emilia Piacentina fino al suo scioglimento avvenuto il 1º gennaio 2021,


La storia


Si hanno notizie su Cadeo a partire dal 1112 quando viene aperto un Hospitale dedicato ai pellegrini in cammino verso Roma da un devoto chiamato Ghisulfo o Gandolfo.

In molte cronache del Trecento e del Quattrocento compare la menzione del castello di Cadeo, nel quale nel 1309 1 300 soldati ghibellini provenienti da Parma si radunarono contro la famiglia guelfa Da Fontana. A causa di questo episodio Alberto Scoto distrusse il castello nel corso dell'anno successivo.



Il castello

Nel 1322 Galeazzo Visconti fa distruggere il paese, a causa dell'inimicizia con il priore di Cadeo Ribaldo del Cario, che però riesce a scampare all'attacco. Cadeo viene nuovamente distrutto nel 1336, ancora dai Visconti e nel 1353 da truppe cremonesi. Un'ultima devastazione, nel 1449 fu portata ad opera da Alberto Sanvitale.


Nel 1442 le rendite dell'ospedale vengono assegnate al Cardinale Castiglione, per opera del Papa. Cinque anni più tardi passa ai Canonici lateranensi di Sant'Agostino. Sul finire del settecento l'hospitale diventa di proprietà dell'Opera Pia Alberoni.


Il 2 gennaio 1809 la diocesi di Pavia rinuncia alle parrocchie piacentine della pieve di Fontana Fredda e Roveleto di Cadeo e della pieve di val Nure che passarono quindi alla diocesi di Piacenza.


Con la creazione dei comuni seguita alle riforme di Napoleone Cadeo viene inizialmente incluso nel comune di Carpaneto Piacentino, prima di diventare comune autonomo nel giugno del 1820. La sede del comune è inizialmente ospitata in un palazzo davanti alla chiesa di San Pietro, poi, a partire dal 1931, viene trasferita nella frazione di Roveleto, che negli anni precedenti aveva aumentato considerevolmente le proprie dimensioni a seguito dello sviluppo di un piano di ampliamento per volontà dell'allora sindaco Castellari, in un edificio posto davanti al Santuario della Beata Vergine